Jetzt hinlänglich erwiesen: Dr. phil. Clemens “Phil” Heni definitiv nicht verschieden

Die Tendenz des herrschenden Bewußtseins, mit bloß archivarischem historisches Denken schlechthin zu verwerfen, setzt sich auch bei jenen durch, die seiner am dringendsten bedürfen. Alfred Schmidt, Einleitung, in: Max Horkheimer, Anfänge der bürgerlichen Geschichtsphilosophie. Hegel und das Problem der Metaphysik. Montaigne und die Funktion der Skepsis, Frankfurt a.M. (Fischer Bücherei), 1971, S. 5.

Definitiv nicht. Damit das klar ist. Jemand hat uns hinters Licht geführt, wie längst angedeutet. Schlimmer noch: Wahrscheinlich wissen das im gewiss fast schon auf Heni allein zusammengeschrumpften Andideutschland eh längst alle mit Sicherheit und nur wir, die wir hier denn wohl doch ein bisschen hinterm Mond leben, haben es noch gar nicht mitgekriegt.

Jedenfalls haben wir vor kurzem erst eins, dann zwei, dann drei und dann wirklich en masse neuere kämpferische Pamphlete von Dr. Heni im Cyberspace aufgegabelt, die das “WAS” (Clemens Heni) unserer Überschrift stichhaltig belegen. Dr. Heni seziert, analysiert, nimmt en gros auseinander wie gehabt, macht daneben jetzt aber auch noch andere Sachen (im Internet): u.a. zum Beispiel bietet er dort nun auch schon Kontextualisierungen und Dechiffrierungen en detail an. In jedem Fall publiziert und publiziert und publiziert er und das – wie uns seltsamerweise scheint – auch ziemlich laut. Continue reading Jetzt hinlänglich erwiesen: Dr. phil. Clemens “Phil” Heni definitiv nicht verschieden

Iran/Europa: petizione “Niente affari con i mullah iraniani!”

Considero il perdurare del nazionalsocialismo nella democrazia potenzialmente più pericoloso del perdurare di tendenze fasciste contro la democrazia.
Theodor W. Adorno*

Per i prossimi mesi “la Österreichische Mineralölverwaltung [‘Amministrazione petrolifera austriaca’, n.d.t.] (OMV) ha pianificato un affare da 22 miliardi d’euro con l’Iran. Questo massiccio ampliamento delle relazioni economiche già esistenti trasformerebbe l’Austria e l’Europa ormai definitivamente in partner strategici e complici di un regime politico che diffonde un terrore massiccio sia verso l’esterno che verso l’interno, lavorando allo stesso tempo allo sviluppo d’armi nucleari potenzialmente capaci di raggiungere anche l’Europa. La persecuzione sistematica dei curdi, delle minoranze religiose come i bahai, le esecuzioni di omosessuali e le repressioni continue contro le donne non disposte a piegarsi al codice dei costumi islamici, sono elementi altrettanto insiti a quel regime quanto lo sono le minacce di sterminio nei confronti di Israele e la negazione della Shoah.”

Per ulteriori informazioni e/o per firmare la petizione della Coalizione contro il programma di sterminio iraniano clicca qui!

______
*) in Che cosa significa elaborazione del passato, citato qui secondo http://www.tecalibri.info/A/ADORNO-TW_antisemitismo.htm)

Annapolis and the “moderate Palestinians'” commitment to the “peace process”

Just a day after Israeli and Palestinian leaders at the Annapolis peace conference pledged to negotiate a peace treaty by the end of 2008, Mahmoud Abbas’s Palestinian Authority continues to paint a picture for its people of a world without Israel.

from: Palestinian Media Watch

Kommentare und Infos zum Nahost-Friedensprozess

Ein älterer:

Peace Process

Aus einem neueren:

Shmuel Katz writes in his article: “The Jewish state is in greater danger than any time since the 1948 War of Independence. The danger stems not from current Arab violence, nor the threat of future violence. It lies in the convocation of the Annapolis conference conceived and promoted with almost frenetic enthusiasm by U.S. Secretary of State Condoleezza Rice…”

Mehr unter http://womeningreen.org/?p=136.

Continue reading Kommentare und Infos zum Nahost-Friedensprozess

A propos Silvio Berlusconis “Meinungsmonopol”

Gerade gefunden und für alle, die nicht alles glauben und Italienisch verstehen:

Insomma, figuratevi il salto dalla sedia che ho fatto ieri mattina quando mi imbatto in una delle più comiche composizioni a sopracciglio levato del mio vecchio amico Ezio Mauro, ora direttore di Repubblica, il quale si è esibito in un articolo che potrebbe intitolarsi a scelta «Senza vergogna» o «Oggi le comiche». Basti l’incipit: «Una versione italiana e vergognosa del Grande Fratello è dunque calata in questi anni sul sistema televisivo, trascinando Rai e Mediaset fuori da ogni logica di concorrenza per farne la centrale unificata di una informazione omologata, addomesticata, al servizio cieco e totale del berlusconismo al potere». Lui la chiama «Struttura delta». Noi la chiameremmo «Senti chi parla».

Der ganze Artikel ist hier zu lesen.

PS: Das alles ändert selbstverständlich nichts an der Fragwürdigkeit eines Politikers, der sich bislang zwar de facto wesentlich weniger antisemitisch und antiamerikanisch verhalten hat als das staatsfixierte Mitte-Links-Bündnis, das derzeit die italienische Regierung stellt, sich aber vor kurzem auf dem Gründungsparteitag einer neuen “postfaschistischen” italienischen Partei – möglicherweise wider Willen – mit “Duce”-Rufen begrüßen ließ und den Saal daraufhin nicht gleich wieder verließ.

Auschwitz was sufficiently far away…

said Adorno, so the cries could not be heard by “normal” Germans. Our history teacher at secondary school even stated that “we could not know what happened behind those fences for they were just too high to let us peer inside”. So we just had to believe that, and all the more because we were invited to the cookout in his garden also for the coming weekend. Therefore, only a poor sport with exceptionally good reasons would have been able to contradict him and the whole class.

Probably, as almost anybody was a Nazi back then, it was forbidden, under the Nazis, to read Hitler’s ‘Mein Kampf’, because he was a well-known Nazi! So the Nazis could not know what he and they were doing. Probably just like today, as nobody can really know that Ahmadinejad is promising the Jews openly and on a regular basis the same thing, and is not just preparing to make his dirty promise come true using nuclear bombs, but has been trying to achieve that goal, along with the Iranian mullahs and many other anti-imperialists and peace-loving people, already for a long time by different means, e.g. by the recent (Hizbullah) Lebanon war.

Continue reading Auschwitz was sufficiently far away…

Assi

Gagliano, come l’Italia, era in quel tempo (negli anni trenta, quelli del fascismo; CEO) in mano ai maestri di scuola.

Da: Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Torino (Einaudi), 1990 (1945).

In Italia si è di fatto costituito un partito trasversale pro-Hamas, il gruppo terrorista islamico palestinese bandito dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Il sito www.gazavive.com annuncia trionfante che fino al 31 ottobre 2007 sono state raccolte 2.073 firme a un «Appello per la fine di un embargo genocida, Gaza vivrà». Dove si attribuisce a Israele la responsabilità del «genocidio» dei palestinesi, paragonandolo al regime di Hitler perché avrebbe trasformato Gaza in «campi di concentramento nazisti». […]

In testa compaiono […] il filosofo Gianni Vattimo, l’astrofisica Margherita Hack, il poeta Edoardo Sanguineti, il musicista Gilad Atzmon, lo storico Franco Cardini e Giovanni Franzoni della Comunità Cristiane di Base. In un secondo tempo hanno aderito anche l’europarlamentare Giulietto Chiesa e Ornella Terracini (Ebrei contro l’occupazione). Colpisce che tra i 685 nomi resi pubblici, 152 (22%) appartengono al mondo dell’istruzione, di cui 54 sono docenti universitari (8%), 35 sono docenti (5%) e 63 sono studenti (9%).

Magdi Allam sul Corriere della Sera del 4 novembre 2007, citato da Informazione Corretta.

16 Oct 2007

Since the Hamas took over the Gaza Strip in mid-June 2007, 288 missiles and 454 mortar bombs have been fired at Israeli cities. Major recent attacks

Da: Israel Ministry of Foreign Affairs (sito web).

PS:

Regola d’amigdala di Kreuzberg: Chi dice fascista per primo, vince.

Wiglaf Droste, cit. da Bahamas.

“Israel must respond, what else?”

Quando i terroristi sudtirolesi cercavano di ottenere la secessione dall’Italia con bombe ai tralicci ecc., nel nome di una supposta “identità nazionale” diversa, l’Italia “si ritirò” dall’Alto-Adige? Eppure quei terroristi non pretendevano nemmeno tutto il territorio nazionale italiano per “i tedeschi”, come fanno invece, con riguardo a ‘la nostra Palestina’, i gruppi terroristici palestinesi il cui leader più famoso, l’egiziano Yassir Arafat, ottenne i suoi primi addestramenti militari da un ex ufficiale della Wehrmacht nazista (cfr. Karl Selent). Al “diritto all’autoderminazione dei popoli”, qualcuno ci si richiamava forse anche in contesti meno esplosivi, ma non bisogna dimenticare che esso fu sempre un’importante carta vincente della Germania (nazista) nel Kulturkampf per attentare alla sovranità degli altri stati nazionali, per annettere degli spezzoni dei loro territori, renderli vassalli, e comunque renderli judenrein. La storia della Palestina e poi quella di Israele insegnano che, costantemente incoraggiati dai regimi tirannici degli stati arabi circostanti nonché dagli “antiimperialisti” autoritari di tutto il mondo, gli arabi palestinesi (almeno la maggior parte di quelli politicamente organizzati) non si sono mai rassegnati a rinunciare a ‘convivere’ con gli ebrei riducendoli come minimo allo status di “dhimmi”. Come minimo. Continue reading “Israel must respond, what else?”

A proposito di Beppe Grillo e dei suoi predecessori, seguaci ed imitatori

una citazione riferita a un contesto simile:

La liberazione del senso di giustizia del popolo porta quasi necessariamente ai pogrom, alla disintegrazione della società capitalistica in bande divise secondo criteri etnici o produttivi, le quali si scaglieranno le une contro le altre nella guerra civile finché una coalizione di bande non ne riporterà la vittoria, vittoria da cui sorgerà un regime del terrore che fino alla guerra civile successiva farà ogni sforzo possibile per mantenere il suo dominio con il sangue e il populismo.

Da: Justus Wertmüller, Entscheidung für eine individuelle Welt. Etatisten und Staatsfeinde fordern Gerechtigkeit, in: Bahamas, Nr. 53, Sommer 2007, pp. 59-63, p. 63 (traduzione della citazione: Ralph Raschen).

Linksitalienische Nachlässig- bzw. Gründlichkeiten

Sanktionen ohne Sanktionen. Kein Wortspiel: Italien hat noch keine spezifischen Normen für die Bestrafung derjenigen verabschiedet, welche die UN-Sanktionen gegen den Iran verletzen. “Ich habe einen Tag damit verbracht, die amtlichen Unterlagen zu lesen”, erzählt dem espresso ein im Rahmen der Untersuchung eines verdächtigen Exportfalls eingesetzter Polizeibeamter für die Zoll- und Steuerkontrolle, “und ich habe nicht eine Zeile über das zu verhängende Strafgeld gefunden. Ich erinnere mich noch an die Sanktionen gegen Milosevics Serbien: Damals waren die Regeln klar, und es kam vor, dass ich Unternehmer zu bestrafen hatte, die Pantoffeln nach Serbien exportierten. Heute wird der Iran verdächtigt, die Atombombe zu wollen. Was für Instrumente haben wir zur Hand, um diejenigen, welche die Regeln verletzen, zu bestrafen?”

Quelle: L’espresso, Oktober 2007.

“Im Iran gibt es keine Homosexuellen” (Mahmud Ahmadinedschad)

Drohende Abschiebung einer lesbischen Iranerin

Ein Berliner Gericht hat die Abschiebung der 31jährigen lesbischen Iranerin Jasmin K. beschlossen, obwohl diese von einem iranischen Gericht in Abwesenheit wegen Homosexualität zum Tode verurteilt worden war, was ihre Anwältin dem Gericht beweisen konnte. Im Iran erwartet sie nun die Steinigung, so die 31jährige gegenüber dem Online-Magazin queer.de. Das Gericht […]

English Writing Exercise

I would have liked to write something about how the current Italian government, among others, probably “helped” the Afghan president Karzai very much in convincing himself of appeasing the Taliban islamofascists, I don’t have much time and I feel a little discouraged at the moment, too, because a few minutes ago I read the Jerusalem Post headline PM expresses hopes prisoner release will lead to progress in peace talks, but the “good news” is that all these ugly things remind me of the fact that I should recommend yet another important analysis written by Caroline Glick and published just shortly before in the Jerusalem Post online edition:

Column One: Ahmadinejad’s overlooked message

During his visit to New York this week, Iranian President Mahmoud Ahmadinejad attacked every basic assumption upon which Western civilization is predicated. Ahmadinejad offered up his attacks while extolling his vision of Islamic global domination. Continue reading English Writing Exercise

Un’altra ragione per passare questo week-end a Vienna (Update)

Per chi volesse esporre il “button” con link al sito www.stopthebomb.net sul proprio sito (vedi post precedente), anche se è già un po’ tardi, può utilizzare il seguente script:

<a href=”http://www.stopthebomb.net/it/rally.php” title=”Manifestazione contro la collaborazione europea con il regime di Teheran” target=”_blank”><img src=”http://www.geocities.com/r_raschen/pics/banner_it.gif” title=”www.stopthebomb.net” alt=”www.stopthebomb.net” height=”180″ vspace=”3″ width=”180″ /></a>

Il button apparirà poi così:

www.stopthebomb.net

Un’altra ragione per passare questo week-end a Vienna…

… e protestare domenica contro la collaborazione europea con il nazi-freak Ahmedinejad e i suoi compagni anti-imperialisti (mullah e non):

Se si crede a Regnar Rasmussen, che ha lavorato come interprete e analista presso le Forze Speciali dell’esercito danese, e poi nel Dipartimento di polizia criminale del suo Paese, la chiave del problema nucleare iraniano è che nel 1991 il presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbaiev ha venduto tre testate nucleari a Teheran […]

(Da La pulce di Voltaire)

www.stopthebomb.net

(Forse, se io scrivessi qui fra parentesi “voli per Vienna”, “alberghi a Vienna”, “biglietti last minute per Vienna”, “pernottamento a Vienna” e “Hotel a Vienna” qui sotto comparirebbero anche degli annunci adeguati per chi fosse interessato a voli per Vienna e/o alberghi a Vienna…)

… ma forse vi assisterebbero anche gli organizzatori della manifestazione.)

Altre ragioni per acquistare biglietti last minute o prendere un treno per Vienna vengono fornite anche qui da “Spanish Pundit“.

“Neo-Nazis against ‘Jew Rally in Vienna'”

Neo-Nazis against “Jew Rally in Vienna”

The rally on the occasion of the impending Iranian atomic armament planned for September 30th drew the ire of Neo-Nazis: On the “Heimatschutz” (homeland protection) forum – a forum associated with the “Bund Freier Jugend” (BFJ – Alliance of Free Youth) – a certain “Heimdall” calls attention to the rally in a message titled “Judendemo in Wien” (Jew Rally in Vienna). A user under the revealing nickname “Brandsatz” (incendiary device) asks whether “countermeasures” should be taken. “Heimdall” then proposes to “unpack the Palestinian scarfs and support the anti-imperialists”. […]

L’11 settembre 2001 e le “teorie” del complotto

Vedere il giornalista Enrico Mentana alla fine di una trasmissione dal titolo grottesco “Verità contro verità” e sentirlo ricordare – dopo avere appena sufficientemente confutato, in quella stessa trasmissione da lui condotta [1], le maggiori ‘teorie serie’ di complotto attorno all’11 settembre 2001 – sentirlo ricordare che in quegli attentati morirono anche tremila persone sulla cui morte non bisognerebbe scherzare e sentirlo sostenere subito dopo che quegli attentati avrebbero anche “creato l’occasione per due guerre” (mentre in verità la guerra degli Islamofascisti contro l’Occidente non è solo un’”occasione” per sottomettere o uccidere tutti gli “infedeli”, ma la sottomissione o uccisione di questi ultimi è il suo obiettivo dichiarato), tutto questo non può che provocare rabbia e ripugnanza. Continue reading L’11 settembre 2001 e le “teorie” del complotto