A propos Silvio Berlusconis “Meinungsmonopol”

Gerade gefunden und für alle, die nicht alles glauben und Italienisch verstehen:

Insomma, figuratevi il salto dalla sedia che ho fatto ieri mattina quando mi imbatto in una delle più comiche composizioni a sopracciglio levato del mio vecchio amico Ezio Mauro, ora direttore di Repubblica, il quale si è esibito in un articolo che potrebbe intitolarsi a scelta «Senza vergogna» o «Oggi le comiche». Basti l’incipit: «Una versione italiana e vergognosa del Grande Fratello è dunque calata in questi anni sul sistema televisivo, trascinando Rai e Mediaset fuori da ogni logica di concorrenza per farne la centrale unificata di una informazione omologata, addomesticata, al servizio cieco e totale del berlusconismo al potere». Lui la chiama «Struttura delta». Noi la chiameremmo «Senti chi parla».

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PS: Das alles ändert selbstverständlich nichts an der Fragwürdigkeit eines Politikers, der sich bislang zwar de facto wesentlich weniger antisemitisch und antiamerikanisch verhalten hat als das staatsfixierte Mitte-Links-Bündnis, das derzeit die italienische Regierung stellt, sich aber vor kurzem auf dem Gründungsparteitag einer neuen “postfaschistischen” italienischen Partei – möglicherweise wider Willen – mit “Duce”-Rufen begrüßen ließ und den Saal daraufhin nicht gleich wieder verließ.

L’11 settembre 2001 e le “teorie” del complotto

Vedere il giornalista Enrico Mentana alla fine di una trasmissione dal titolo grottesco “Verità contro verità” e sentirlo ricordare – dopo avere appena sufficientemente confutato, in quella stessa trasmissione da lui condotta [1], le maggiori ‘teorie serie’ di complotto attorno all’11 settembre 2001 – sentirlo ricordare che in quegli attentati morirono anche tremila persone sulla cui morte non bisognerebbe scherzare e sentirlo sostenere subito dopo che quegli attentati avrebbero anche “creato l’occasione per due guerre” (mentre in verità la guerra degli Islamofascisti contro l’Occidente non è solo un’”occasione” per sottomettere o uccidere tutti gli “infedeli”, ma la sottomissione o uccisione di questi ultimi è il suo obiettivo dichiarato), tutto questo non può che provocare rabbia e ripugnanza. Continue reading L’11 settembre 2001 e le “teorie” del complotto