“Perché, nel caso del coronavirus, il mondo non segue l’esempio di Israele?”

Ieri l’altro, l’autore del blog “OneIsrael” (aka “Israelstreet”) si chiedeva (un po’ retoricamente) perché, mentre Israele “ha seguito l’esempio del mondo nel trattare il coronavirus in quasi tutti gli aspetti”, “finora in Israele nessuno è morto a causa del coronavirus”:

Pongo questa domanda nella consapevolezza che sicuramente [anche in Israele] ci saranno delle morti. Tuttavia, dato che ora ci sono 324 casi confermati e in questo momento solo cinque sono in condizioni molto gravi, che cos’è che Israele sta facendo in modo diverso?

La risposta potrebbe essere:

Chloroquine, Remdesivir, Kaletra, Resolesta, Cephaloplasma, Boceprevir, Globulin Hyperimmune A, Interferon Alpha 2B A. [nomi delle sostanze o dei prodotti non tradotti; n.d.t.]

Questo è un elenco di farmaci antivirali che sono stati utilizzati in Israele fin dall’inizio dell’epidemia del coronavirus. Alcuni di questi sono stati ufficialmente approvati e sono in uso da molto tempo; altri sono sperimentali.

Ieri sera, il Ministero della Salute israeliano li ha tutti approvati ufficialmente – una misura straordinaria, visto che il fatto che alcuni di essi sono sperimentali significa che non sono stati approvati dalla FDA americana (di solito un prerequisito per l’approvazione in Israele).

Come abbiamo già riferito qui su OneIsrael, una combinazione di clorochina (la versione sintetica del chinino naturale) e Remdesivir ha già salvato la vita di almeno un paziente gravemente malato [in Israele]. La clorochina è stata usata per anni da visitatori dell’Africa come pillola antimalarica. È straordinariamente economica e straordinariamente efficace. Inoltre, è utilizzata per prevenire e curare le malattie.

Tutto fa supporre che la clorochina, da sola o in combinazione con Remdesivir, può migliorare quasi immediatamente le condizioni di chiunque sia affetto dal coronavirus.

Perché il resto del mondo non si affretta come Israele a fornire questi due farmaci alle strutture mediche – e persino a distribuire la clorochina ad ogni angolo di strada?

[Traduzione dall’inglese (basata su traduzione automatica DeepL) di Ralph Raschen; grassetti nell’originale]

Anche se la seguente frase, che appare in fondo all’articolo di Wikipedia sulla clorochina, è alquanto idiota, la aggiungo qui perché i relativi rinvii potrebbero essere utili non per la malattia, bensì per combatterla e salvare più vite.

In alcuni trial condotti in Cina, la clorochina sembra essere utile per la malattia da coronavirus 2019 [2] [3] [4] [5] [6].

Perché bombardare la Siria non aiuterà Israele

di Daniel Greenfield

Uno degli argomenti più noti per bombardare la Siria è che questo aiuterà Israele.

Israele non ha bisogno di questo tipo di aiuto. Gli israeliani distrussero con successo un reattore nucleare siriano nel 2007. Durante la guerra civile siriana, Israele lanciò una serie di colpi contro bersagli siriani. Semmai, un intervento della NATO inibirà la capacità di Israele di operare nello spazio aereo siriano, visto che – come avvenne durante la guerra del Golfo – Israele è tenuto fuori dal conflitto per motivi politici, e cioè per evitare di offendere i musulmani. Continue reading Perché bombardare la Siria non aiuterà Israele

Con Barack Hussein Obama, Israele non ha nulla da perdere

A proposito di certe dichiarazioni della vicesegretaria alla difesa americana, Michele Flournoy, fatte oggi a Singapore, il “portale di notizie” Heute in Israel commenta:

Gli Usa non hanno promesso ad Israele di attaccare l’Iran in ogni caso se le sanzioni non spingono il regime [iraniano] a cambiare idea – bensì di mantenere lo scenario della minaccia militare come parte del processo diplomatico e della pressione nei confronti di Teheran. Questo [scenario] ora non esiste più e con ciò [Barack] Hussein [Obama] ha firmato un assegno in bianco per la bomba a favore degli ayatollah. Questo, a Teheran, non sarà inteso diversamente.

Continue reading Con Barack Hussein Obama, Israele non ha nulla da perdere

Capito Obama?

La dolorosa verità è che l’obiettivo di Obama non è mai stato quello di impedire che Teheran si procuri l’arma nucleare. Tutta la sua strategia delle “sanzioni-se-il-coinvolgimento-fallisce” non è altro che un espediente. L’amministrazione Obama non ha mai avuto l’intenzione di imporre sanzioni pungenti sull’Iran. Come un autorevole funzionario dell’amministrazione ha detto al New York Times, lo scopo dei discorsi sulle sanzioni è quello di persuadere gli iraniani a negoziare. Nelle sue parole: “Si tratta di riportarli ai negoziati, poiché il vero scopo è quello di evitare la guerra.”

Capito? Per quanto concerne Obama, un Iran con armi atomiche non è la preoccupazione principale. La preoccupazione principale è che Israele potrebbe usare la forza per impedire che Teheran si procuri armi nucleari.*

Difendersi, cioè.

*) Caroline Glick, Sarah Palin’s friendship, JPOST.com, 12/2/2010 (traduzione dall’inglese: Ralph Raschen)

A proposito dei bambini (morti) di Hamas e D’Alema…

… i quali, entrambi, seguendo la “buona” tradizione antisemitica, accusano gli Ebrei (israeliani) di massacri (premeditati) di bambini:

“Khaled di A-Rimal [Gaza], dice: ‘Noi bambini stiamo compiendo missioni di supporto per i combattenti di resistenza [di Hamas], trasmettendo messaggi sui movimenti delle forze nemiche oppure portando loro munizioni e cibo. Noi stessi non siamo consapevoli dei movimenti dei combattenti della Resistenza. Li vediamo in un posto, spariscono di colpo, poi ricompaiono da qualche altra parte. Sono come fantasmi; è molto difficile trovarli o ferirli.’ [Kul-Al-Arab (settimanale arabo-israeliano), 9 gennaio 2009]”

Dal weblog di Judith Apter Klinghoffer; traduzione dall’inglese di Ralph Raschen.

Perché l’Hezbollah (e cioè l’Iran) ha vinto il Libano

Per rendere possibile il facile trionfo di Hezbollah era necessario che moltissime forze voltassero le spalle alle forze democratiche del Libano. Era necessario che moltissimi attori facessero finta di non vedere il riarmo di Hezbollah finanziato dall’Iran e dalla Siria durante gli ultimi due anni. Era necessario che moltissimi attori ignorassero e, con ciò, esacerbassero le debolezze interne del movimento del 14 marzo e del governo Siniora da esso creato. Era necessario che moltissimi paesi ed organizzazioni internazionali accettassero la finzione che l’esercito libanese ricevesse i suoi ordini dal governo libanese eletto.

Caroline Glick (traduzione nostra)

A proposito di Beppe Grillo e dei suoi predecessori, seguaci ed imitatori

una citazione riferita a un contesto simile:

La liberazione del senso di giustizia del popolo porta quasi necessariamente ai pogrom, alla disintegrazione della società capitalistica in bande divise secondo criteri etnici o produttivi, le quali si scaglieranno le une contro le altre nella guerra civile finché una coalizione di bande non ne riporterà la vittoria, vittoria da cui sorgerà un regime del terrore che fino alla guerra civile successiva farà ogni sforzo possibile per mantenere il suo dominio con il sangue e il populismo.

Da: Justus Wertmüller, Entscheidung für eine individuelle Welt. Etatisten und Staatsfeinde fordern Gerechtigkeit, in: Bahamas, Nr. 53, Sommer 2007, pp. 59-63, p. 63 (traduzione della citazione: Ralph Raschen).

Manifestazione: Niente affari con i mullah iraniani! (Update)

Ormai c’è anche una traduzione italiana dell’appello per la manifestazione del 30 settembre a Vienna:

Contro il programma atomico dell’Iran e i suoi promotori austriaci ed europei!
Ne va di Israele – e dei residui della ragione politica!

Domenica, 30 settembre 2007, ore 18:00
Vienna, Stephansplatz (Austria)

Organizzata da Café Critique e dalla Comunità Israelitica (Israelitische Kultusgemeinde) di Vienna

Ahmadinejad chiede regolarmente l’estinzione d’Israele. L’ex presidente Rafsanjani, considerato un “moderato” in Occidente, è entusiasta del fatto che già l’impiego di una sola bomba atomica sarebbe sufficiente per annientare Israele. I missili atomici progettati dai mullah iraniani minacciano il mondo intero. Con i rappresentanti della dittatura iraniana, che perseguitano minoranze religiose come i bahai e fanno giustiziare gli omosessuali, non è possibile condurre alcun dialogo. Essi sono disposti a sacrificare la popolazione per i propri fini apocalittici operando, in nome di questi, la peggiore repressione di qualsiasi tipo di aspirazione all’emancipazione. Ciò significa che una volta che disporranno di armi atomiche ogni politica di deterrenza sarà inutile. Coloro che intendono condurre un dialogo e fare affari con loro portano avanti lo stesso appeasement che un tempo favorì in Europa la più grande guerra sterminatrice della Storia.

L’affare da 22 miliardi d’euro dell’OMV (la maggiore azienda petrolifera austriaca, n.d.t.) pianificato per la fine dell’anno, farebbe dell’Austria e dell’Europa dei partner strategici di tali forze politiche che rischiano di riallacciarsi, con nuove forme religiose e politiche, alla follia d’annientamento dello Stato nazionalsocialista tedesco. […]

Cliccare qui per leggere l’intero appello, per contatti, adesioni, maggiori informazioni…