A proposito dei bambini (morti) di Hamas e D’Alema…

… i quali, entrambi, seguendo la “buona” tradizione antisemitica, accusano gli Ebrei (israeliani) di massacri (premeditati) di bambini:

“Khaled di A-Rimal [Gaza], dice: ‘Noi bambini stiamo compiendo missioni di supporto per i combattenti di resistenza [di Hamas], trasmettendo messaggi sui movimenti delle forze nemiche oppure portando loro munizioni e cibo. Noi stessi non siamo consapevoli dei movimenti dei combattenti della Resistenza. Li vediamo in un posto, spariscono di colpo, poi ricompaiono da qualche altra parte. Sono come fantasmi; è molto difficile trovarli o ferirli.’ [Kul-Al-Arab (settimanale arabo-israeliano), 9 gennaio 2009]”

Dal weblog di Judith Apter Klinghoffer; traduzione dall’inglese di Ralph Raschen.

Ne damo Kosovo

Snow neve Schnee

fällt falls càde

auf on su

brènnendes burning cuòre

heart ardènte herz

two due zwei

mondi welten worlds

in war against each other si guerrèggiano bekriegen sich

+

il terzo the third one die dritte

muore dies

(Written geschrieben scritto in Utrecht, April, 13th 1999, while a band was playing Rosamunde “for the Kosovo“ – in German)

Kosovo je Srbija.

A fresh European recommendation on “the way journalism should be practiced”

has just been posted under the category “Europe and the world” of A fistful of Euros – European Opinion.

There, the author lauds a Dutch video “on Iran” that

shows normal people instead of foaming-at-the-mouth politicians or clergy. Watch, for instance, the Iranian skaters. What a familiar sight they are to our Western eyes. I also have to mention that this video is NOT apologetic of the Iranian regime. A good journalist simply needs to show, as best he can, the diverse reality on the ground […].

That’s right, journalists should always stick as closely as possible to the “diverse reality on the ground”, for the diverse reality above it, like here:

Iran hangings

is in most cases not elevating enough for shaping unapologetic European opinions. Even if the hoists may have been made in Italy.

Watch, for instance, the Iranian skaters in the background instead. Yes, there! under the tree!… All in all, quite a familiar sight, n’est-ce pas?

Su quelli da riconoscere come “democraticamente eletti”

che, quando parlano degli israeliani, degli ebrei, dei sionisti, gridano all’infanticidio insieme a certi loro alleati “progressisti” ; da “il Foglio” (edizione on-line) del 3/3/2008:

“Voi siete il nostro bersaglio, vi vogliamo morti”. Così parla Hamas (e lo dice perfino in ebraico)

I missili palestinesi cadono sui centri commerciali, sugli ospedali, sulle scuole e sugli obiettivi civili in Israele, e Hamas si rivolge direttamente agli ebrei. Lo fa in inglese e persino in ebraico: “Voi siete il nostro bersaglio, vi vogliamo morti”. Lo si legge nel sito web ufficiale di Hamas. In uno degli ultimi poster on line sui siti di Hamas, con didascalie che non lasciano spazio al dubbio, sono raffigurati bambini di Sderot rannicchiati in un rifugio durante un attacco di Qassam palestinesi: “I sionisti si nascondono bene”.

Continua »

di Giulio Meotti

Mi ricordo ancora bene di un episodio avvilente (per me) a una “Festa dell’Unità” a Bologna, all’inizio degli anni novanta. Oltre ai tanti ristoranti, agli stand delle piadine, a quelli delle aziende “comuniste”, c’era pure uno stand sui “massacri dei serbi” in Bosnia, e ovviamente (?) solo su quelli imputati a loro (e forse anche con quella foto di un “lager serbo” che più tardi si sarebbe rivelata un falso). Dopo che il giovane custode di quella mostra aveva scoperto che ero tedesco, non riusciva più a mollarmi finché non riuscì a fare quel che tanto gli premeva, e cioè a confessarmi la sua ammirazione e il suo senso di colpa per il fatto che gli italiani non erano stati tanto radicali con gli ebrei “come voi”.

Continue reading Su quelli da riconoscere come “democraticamente eletti”

Iran/Europa: petizione “Niente affari con i mullah iraniani!”

Considero il perdurare del nazionalsocialismo nella democrazia potenzialmente più pericoloso del perdurare di tendenze fasciste contro la democrazia.
Theodor W. Adorno*

Per i prossimi mesi “la Österreichische Mineralölverwaltung [‘Amministrazione petrolifera austriaca’, n.d.t.] (OMV) ha pianificato un affare da 22 miliardi d’euro con l’Iran. Questo massiccio ampliamento delle relazioni economiche già esistenti trasformerebbe l’Austria e l’Europa ormai definitivamente in partner strategici e complici di un regime politico che diffonde un terrore massiccio sia verso l’esterno che verso l’interno, lavorando allo stesso tempo allo sviluppo d’armi nucleari potenzialmente capaci di raggiungere anche l’Europa. La persecuzione sistematica dei curdi, delle minoranze religiose come i bahai, le esecuzioni di omosessuali e le repressioni continue contro le donne non disposte a piegarsi al codice dei costumi islamici, sono elementi altrettanto insiti a quel regime quanto lo sono le minacce di sterminio nei confronti di Israele e la negazione della Shoah.”

Per ulteriori informazioni e/o per firmare la petizione della Coalizione contro il programma di sterminio iraniano clicca qui!

______
*) in Che cosa significa elaborazione del passato, citato qui secondo http://www.tecalibri.info/A/ADORNO-TW_antisemitismo.htm)

Assi

Gagliano, come l’Italia, era in quel tempo (negli anni trenta, quelli del fascismo; CEO) in mano ai maestri di scuola.

Da: Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Torino (Einaudi), 1990 (1945).

In Italia si è di fatto costituito un partito trasversale pro-Hamas, il gruppo terrorista islamico palestinese bandito dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Il sito www.gazavive.com annuncia trionfante che fino al 31 ottobre 2007 sono state raccolte 2.073 firme a un «Appello per la fine di un embargo genocida, Gaza vivrà». Dove si attribuisce a Israele la responsabilità del «genocidio» dei palestinesi, paragonandolo al regime di Hitler perché avrebbe trasformato Gaza in «campi di concentramento nazisti». […]

In testa compaiono […] il filosofo Gianni Vattimo, l’astrofisica Margherita Hack, il poeta Edoardo Sanguineti, il musicista Gilad Atzmon, lo storico Franco Cardini e Giovanni Franzoni della Comunità Cristiane di Base. In un secondo tempo hanno aderito anche l’europarlamentare Giulietto Chiesa e Ornella Terracini (Ebrei contro l’occupazione). Colpisce che tra i 685 nomi resi pubblici, 152 (22%) appartengono al mondo dell’istruzione, di cui 54 sono docenti universitari (8%), 35 sono docenti (5%) e 63 sono studenti (9%).

Magdi Allam sul Corriere della Sera del 4 novembre 2007, citato da Informazione Corretta.

16 Oct 2007

Since the Hamas took over the Gaza Strip in mid-June 2007, 288 missiles and 454 mortar bombs have been fired at Israeli cities. Major recent attacks

Da: Israel Ministry of Foreign Affairs (sito web).

PS:

Regola d’amigdala di Kreuzberg: Chi dice fascista per primo, vince.

Wiglaf Droste, cit. da Bahamas.

“Israel must respond, what else?”

Quando i terroristi sudtirolesi cercavano di ottenere la secessione dall’Italia con bombe ai tralicci ecc., nel nome di una supposta “identità nazionale” diversa, l’Italia “si ritirò” dall’Alto-Adige? Eppure quei terroristi non pretendevano nemmeno tutto il territorio nazionale italiano per “i tedeschi”, come fanno invece, con riguardo a ‘la nostra Palestina’, i gruppi terroristici palestinesi il cui leader più famoso, l’egiziano Yassir Arafat, ottenne i suoi primi addestramenti militari da un ex ufficiale della Wehrmacht nazista (cfr. Karl Selent). Al “diritto all’autoderminazione dei popoli”, qualcuno ci si richiamava forse anche in contesti meno esplosivi, ma non bisogna dimenticare che esso fu sempre un’importante carta vincente della Germania (nazista) nel Kulturkampf per attentare alla sovranità degli altri stati nazionali, per annettere degli spezzoni dei loro territori, renderli vassalli, e comunque renderli judenrein. La storia della Palestina e poi quella di Israele insegnano che, costantemente incoraggiati dai regimi tirannici degli stati arabi circostanti nonché dagli “antiimperialisti” autoritari di tutto il mondo, gli arabi palestinesi (almeno la maggior parte di quelli politicamente organizzati) non si sono mai rassegnati a rinunciare a ‘convivere’ con gli ebrei riducendoli come minimo allo status di “dhimmi”. Come minimo. Continue reading “Israel must respond, what else?”

Un’altra ragione per passare questo week-end a Vienna (Update)

Per chi volesse esporre il “button” con link al sito www.stopthebomb.net sul proprio sito (vedi post precedente), anche se è già un po’ tardi, può utilizzare il seguente script:

<a href=”http://www.stopthebomb.net/it/rally.php” title=”Manifestazione contro la collaborazione europea con il regime di Teheran” target=”_blank”><img src=”http://www.geocities.com/r_raschen/pics/banner_it.gif” title=”www.stopthebomb.net” alt=”www.stopthebomb.net” height=”180″ vspace=”3″ width=”180″ /></a>

Il button apparirà poi così:

www.stopthebomb.net

L’11 settembre 2001 e le “teorie” del complotto

Vedere il giornalista Enrico Mentana alla fine di una trasmissione dal titolo grottesco “Verità contro verità” e sentirlo ricordare – dopo avere appena sufficientemente confutato, in quella stessa trasmissione da lui condotta [1], le maggiori ‘teorie serie’ di complotto attorno all’11 settembre 2001 – sentirlo ricordare che in quegli attentati morirono anche tremila persone sulla cui morte non bisognerebbe scherzare e sentirlo sostenere subito dopo che quegli attentati avrebbero anche “creato l’occasione per due guerre” (mentre in verità la guerra degli Islamofascisti contro l’Occidente non è solo un’”occasione” per sottomettere o uccidere tutti gli “infedeli”, ma la sottomissione o uccisione di questi ultimi è il suo obiettivo dichiarato), tutto questo non può che provocare rabbia e ripugnanza. Continue reading L’11 settembre 2001 e le “teorie” del complotto