“Israel must respond, what else?”

Quando i terroristi sudtirolesi cercavano di ottenere la secessione dall’Italia con bombe ai tralicci ecc., nel nome di una supposta “identità nazionale” diversa, l’Italia “si ritirò” dall’Alto-Adige? Eppure quei terroristi non pretendevano nemmeno tutto il territorio nazionale italiano per “i tedeschi”, come fanno invece, con riguardo a ‘la nostra Palestina’, i gruppi terroristici palestinesi il cui leader più famoso, l’egiziano Yassir Arafat, ottenne i suoi primi addestramenti militari da un ex ufficiale della Wehrmacht nazista (cfr. Karl Selent). Al “diritto all’autoderminazione dei popoli”, qualcuno ci si richiamava forse anche in contesti meno esplosivi, ma non bisogna dimenticare che esso fu sempre un’importante carta vincente della Germania (nazista) nel Kulturkampf per attentare alla sovranità degli altri stati nazionali, per annettere degli spezzoni dei loro territori, renderli vassalli, e comunque renderli judenrein. La storia della Palestina e poi quella di Israele insegnano che, costantemente incoraggiati dai regimi tirannici degli stati arabi circostanti nonché dagli “antiimperialisti” autoritari di tutto il mondo, gli arabi palestinesi (almeno la maggior parte di quelli politicamente organizzati) non si sono mai rassegnati a rinunciare a ‘convivere’ con gli ebrei riducendoli come minimo allo status di “dhimmi”. Come minimo. Continue reading “Israel must respond, what else?”

A proposito di Beppe Grillo e dei suoi predecessori, seguaci ed imitatori

una citazione riferita a un contesto simile:

La liberazione del senso di giustizia del popolo porta quasi necessariamente ai pogrom, alla disintegrazione della società capitalistica in bande divise secondo criteri etnici o produttivi, le quali si scaglieranno le une contro le altre nella guerra civile finché una coalizione di bande non ne riporterà la vittoria, vittoria da cui sorgerà un regime del terrore che fino alla guerra civile successiva farà ogni sforzo possibile per mantenere il suo dominio con il sangue e il populismo.

Da: Justus Wertmüller, Entscheidung für eine individuelle Welt. Etatisten und Staatsfeinde fordern Gerechtigkeit, in: Bahamas, Nr. 53, Sommer 2007, pp. 59-63, p. 63 (traduzione della citazione: Ralph Raschen).

L’11 settembre 2001 e le “teorie” del complotto

Vedere il giornalista Enrico Mentana alla fine di una trasmissione dal titolo grottesco “Verità contro verità” e sentirlo ricordare – dopo avere appena sufficientemente confutato, in quella stessa trasmissione da lui condotta [1], le maggiori ‘teorie serie’ di complotto attorno all’11 settembre 2001 – sentirlo ricordare che in quegli attentati morirono anche tremila persone sulla cui morte non bisognerebbe scherzare e sentirlo sostenere subito dopo che quegli attentati avrebbero anche “creato l’occasione per due guerre” (mentre in verità la guerra degli Islamofascisti contro l’Occidente non è solo un’”occasione” per sottomettere o uccidere tutti gli “infedeli”, ma la sottomissione o uccisione di questi ultimi è il suo obiettivo dichiarato), tutto questo non può che provocare rabbia e ripugnanza. Continue reading L’11 settembre 2001 e le “teorie” del complotto

Niente affari con i mullah iraniani!

Sembrerebbe una cosa ragionevole, no? Per decidersi basterebbe già, per esempio, dare un’occhiata al sito dell’Associazione Donne Democratiche Iraniane in Italia che abbiamo appena trovato seguendo un link dal sito “Lisistrata“. Invece, a dir poco, tutti, o quasi, i paesi dell’Europa parlano con una voce sola, quella di Beppe Grillo: “Accetto che Israele sia più a rischio di altri, l’Olocausto e tutto il resto.”

Niente affari con i mullah iraniani - manifestazione a Vienna 30 settembre 2007

Cliccare sul button a fianco per sapere di più sulle ragioni di una manifestazione contro la collaborazione austriaca, ma non solo, con il regime liberticida, omicida, antisemita di Teheran, per adesioni e/o, magari, per tradurre qualche testo del sito dal tedesco, dall’inglese, dal francese, dal farsi o dall’ebraico verso l’italiano.

 

“Avanti popolo!”

Qualcosa che chi lo voleva sapere, poteva saperlo anche molto prima e anche senza “Human Rights Watch”, e che non importa se viene da “destra” o da “sinistra” ma che merita comunque di essere ricordato. Dal blog di Fausto Carioti:

Gli amici di D’Alema e Diliberto

Ecco chi sono quelli cui Oliviero Diliberto corre a stringere la mano, quelli che vanno a braccetto con il ministro degli Esteri italiano. I loro obiettivi “politici” sono descritti in un rapporto di 128 pagine dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch, appena pubblicato, che ha già scatenato nuove polemiche in Medio Oriente.

Durante il conflitto armato con Israele, a partire dal 14 agosto 2006, Hezbollah ha più volte dichiarato che i suoi missili erano puntati essenzialmente verso bersagli militari in Israele, o che i suoi attacchi ai civili erano giustificabili come risposta al fuoco indiscriminato di Israele nel sud del Libano e come strumento per attirare Israele in un conflitto di terra. In verità, la prima pretesa è confutata dal grande numero di razzi che ha colpito oggetti civili ben distanti da ogni bersaglio militare, mentre gli ultimi argomenti sono inammissibili dinanzi alle leggi umanitarie internazionali.

… e mentre, aggiungiamo noi just by the way, in verità né esistono le “leggi umanitarie internazionali” (poiché: chi sarebbe il sovrano che le avrebbe definite?) ma solo certe convenzioni fra Stati (e probabilmente va anche bene che esse esistano), né vi fu da parte d’Israele alcun “fuoco indiscriminato” in quella guerra. A parte che in genere il “fuoco indiscriminato” non è mai stata una “cosa da Israele”. È sempre stato, invece, una specialità dei nemici d’Israele che estendono tale fuoco, senza farsi grossi problemi, anche alle proprie popolazioni; gli islamisti preferiscono piazzare i loro missili in aree densamente popolate, anzi, a volte perfino dentro le “case private” situate nei territori da loro controllati, per poi, in caso di contrattacchi, poter presentare orgogliosamente le loro vittime civili a un pubblico mondiale sempre più delirante e sempre più disposto a dare la colpa di tutto e di tutti ad Israele, agli ebrei, agli americani.

Stop The Bomb