Da Levante Online (10/01/2009) in questi giorni si apprende che:
Il sindacato autonomo del commercio Flaica-Cub (Federazione lavoratori agro-industria commercio ed affini uniti), per mezzo del segretario Giancarlo Desiderati, lancia un “boicottaggio degli acquisti nei negozi del commercio a Roma che si rifanno alla comunità israelitica”.
Ma non è tanto grave poiché per essere più precisi:
La Flaica si affretta a smentire e ad aggiungere: «Non e’ mai stata nominata nei nostri comunicati la comunità ebraica Romana, a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà per le sofferenze che ha subito nel passato e che riconosciamo quale composta da cittadini e lavoratori onesti».
Al contrario dei cittadini d’Israele che (a prescindere dai poveri oppressi arabi) sono tutti ladri, farabutti e… militaristi imperialisti peggio dei prussiani, degli amerikani e dei serbi messi insieme (per non dir ciò che di solito diciamo più tardi al bar) e che, secondo Desiderati, si meritano
«il boicottaggio finale di Israele perché chiunque usi mezzi militari contro civili inermi, sia Palestinese che Israeliano commette un crimine contro la vita umana e per questo va boicottato anche nella parte economica per impedire con questi soldi di continuare ad acquistare altre armi da guerra.» [grassetto mio, RR]
mentre, come quasi tutti sanno, “per impedire con questi soldi di continuare ad acquistare altre armi da guerra”, i “palestinesi”, la sinistra italiana li boicotta finalmente già da anni.
Questo, per esempio, la sinistra italiana lo fa rinunciando a bere quotidianamente Samar Cola fino al collasso sostenendo con ciò la Mezzaluna rossa, sapendo bene che alle ambulanze della Mezzaluna rossa “capita” a volte di trasportare armi o terroristi kamikaze verso la loro destinazione – e ci rinuncia nonostante la pesante pressione morale esercitata dai promotori di tale bibita a causa della quale ormai, dovendo resistere al contempo anche alla forza seduttiva del “gusto della Solidarietà” attribuita alla “bevanda palestinese”, non riesce neanche più a dormire tranquilla – e preferendo di spendere i “soldi da boicottaggio” piuttosto in grapppa. E oltre a ciò, ovviamente, la sinistra italiana continua a manifestare, assonnata, turbata dalle contraddizioni di questo mondo capitalistico, spesso anche ubriaca fradicia, ma con coscienza giusta, contro il regime clerical-fascista iraniano che fornisce gran parte delle armi di Hamas e di Hezbollah e che sta preparando la bomba atomica per poter annichilire presto milioni di persone inermi, ebrei ovviamente (più un tot di “martiri palestinesi” fra cui anche donne, bambini e pure uomini non sempre volontari), in un colpo solo. Come ormai ha manifestato per mesi, ovunque e in massa, perché il mondo la faccia finita una volta per tutte con queste minacce di sterminio contro gli ebrei, e con questi pogrom. Continua a manifestare tanto dalla mattina alla sera soprattutto contro i collaboratori (politici ed economici) soprattutto europei dell’Iran, da avere ormai tutti, oltre al mal di fegato per via della grappa, anche un gran mal di gola dall’urlare di continuo: “Teherana libera, Teherana rossa!”.
Sicché la colpa rimanente, o per dirla con un termine – hm-disciamo – un po’ più da analisi marxista, il “surplus” o “plusvalore” di colpa, non può che essere degli ebrei (di quelli d’Israele, delle vittime che se la saranno cercata, s’intende, delle vittime che, a quanto pare, forse non hanno ancora subito abbastanza sofferenze, come gli antenati degli ebrei romani o i lavoratori onesti italiani) che derubano, torturano, ammazzano i palestinesi perché gli piace far così, perché a quanto pare, ce l’hanno proprio nel sangue. E per lasciare ancora molto spazio per poter pensare che questo forse suona così, ma non è affatto antisemitismo, il “Levante” cita alla fine alcuni dei tanti ma (“ma è anche vero che…”), ma di sinistra, che si sforzano tanto a sottolineare che derubare, torturare, ammazzare Ebrei Israeliani non è antisemitismo e che perciò, volendo essere giusti, questi ma non si devono mai dimenticare. Alcuni ma di cui noi qui citiamo solo il ma finale, un ma nettamente comunista fra i ma più o meno celati di sinistra citati da “Levante Online”:
Ma Ferrero, leader del Prc, non ci sta.
– scrive il giornale, “sconvolto”, come “tutti”, dalle “recenti immagini dei bombardamenti e delle azioni militari nella Striscia di Gaza”, con cui molti – ahem – combattenti pronti al martirio (leggi alle stragi antisemitiche) sono stati resi un po’ meno pericolosi (volevano morire, non c’era più tempo per le terapie, e ora sono morti, dopo che nel frattempo hanno accoppato anche molti dei propri colleghi-concorrenti di Al-Fatah). Dice Paolo Ferrero, dando una direttiva chiara a un compagno che ha sbagliato mira:
«La nettezza contro le politiche di guerra di Israele deve essere accompagnata da una netta condanna di ogni forma di antisemitismo. Io penso – taglia corto – che quando uno fa una cazzata, debba limitarsi a fare un comunicato per dire ‘abbiamo fatto una cazzata’ e non precisare.»
Poiché col precisare potrebbe anche venir di nuovo fuori che certe nettezze non sono affatto distanti da cose giustamente condannate come sporche, e che le seconde sono le conseguenze quasi naturali delle prime. Ci vuole quindi disciplina affinché le politiche di guerra di sterminio di gran parte del resto del mondo contro sti “sporchi ebrei” israeliani militaristi, possano continuare in maniera netta, pulita, politicamente corretta e con ciò pressoché indisturbate senza dovere precisare mai più di tanto cosa si sta facendo veramente: fornire lusso al popolo* dando un contributo non indifferente all’assassinio (in massa) di ebrei.
PS: Israele non usa mezzi militari contro civili inermi. Quelli che da quasi un decennio lanciano razzi e mortai preferibilmente su civili inermi (spesso appositamente da zone densamente popolate), certi del sostegno fornito soprattutto da parte della “sinistra” complice europea e con lo scopo preciso e “finale” di sterminare tutti gli ebrei (basta leggere la Carta di Hamas), in modo che da un bel po’ di tempo tanti Israeliani passano un bel po’ del loro tempo nei bunker, per non parlare dei morti, dei feriti e dei bambini traumatizzati per tutta la vita (finché dura grazie soprattutto a Zahal, l’esercito israeliano), vengono solitamente chiamati “palestinesi”.
*) La caratterizzazione dell’antisemitismo come “lusso per il popolo” è di Theodor W. Adorno.