Quando i tedeschi vincono, io, “tedesco”, perdo sempre molto. Muoio. È stato il caso quando sono riusciti a formare un racket abbastanza compatto per risuscitare nuovamente il jihad contro i serbi (e, in ultima istanza, anche gli ebrei e gli americani), incorporando in esso l’Italia “fondata sul lavoro”, per bombardarli (o meglio: soprattutto farli bombardare) infine senza pietà, ed è il caso anche ora che, dopo avere smontato il da sempre troppo americano Berlusconi, stanno definitivamente riconquistando l’Europa con mezzi “pacifici”, anche se magari “solo” per poi unterzugehen (you know the movie, Der Untergang, don’t you?) tutti insieme nella lotta contro il “potere giudaico-finanziario internazionale”, la “plutocrazia”. Continue reading In lutto per la perdita di un altro gran bel pezzo dell’Italia
Tag: Unione europea
Ho già capito, Fausto Carioti!
Due giorni fa Lei ha scritto sul Suo blog:
Senza radici, senza politica estera, senza esercito, senza mercato: resta da capire cosa resta, a questo punto, della fantastica Europa unita.
Detto in fretta in fretta: restano tre cose, secondo me, della “fantastica” Europa unita, e cioè:
- l’antisemitismo;
- l’antiserbismo
(questo lo prova anche Lei quando dice che l’Ue “[n]on ha mai avuto un esercito comune. Col risultato che quando nei Balcani (a un’ora di volo dal cuore dell’Europa) si mettevano in piedi enormi macellerie a cielo aperto, le cancellerie continentali dovevano pietire aiuto alla deprecata ‘iperpotenza’ statunitense perché facesse quello che l’Unione europea non era capace di fare”: cioè bombardare ancora una volta i serbi un po’ per conto di un “popolo” legato all’ideologia “Blut und Boden”, e un po’ per conto suo); nonché
- la raccolta differenziata.
Sono le cose che mi vengono in mente per ora, ma forse ce ne sono altre.
Da leggere per intero, possibilmente
Un periodaccio, davvero! E’ successo di tutto, nel bene e nel male, piu’ che altro nel male.
Hamas ha ripreso a bombardare Israele, Sderot e Ashkelon sono sotto tiro da giorni, un centinaio di missili dal 4 novembre, persone ferite, paura, panico, terrore, rabbia per l’indecisione di Ehud Barak e per le dichiarazioni dell’Unione Europea che anziche’ pretendere dai palestinesi la fine dei bombardamenti e della costruzione di tunnel in territorio israeliano, ha chiesto a Israele di non chiudere i passaggi verso Gaza.
Il colmo dell’ipocrisia e della malvagita’ verso i cittadini israeliani colpiti dai missili.
A Ramallah e’ stata arrestata una donna pronta a fare la kamikaze.
Il turismo in Israele e’ aumentato del 20 % rispetto all’ottobre 2007.
Bene, benissimo.
Sanzioni costruttive Ue: uno a zero per l’Iran
Hitler ha imposto agli uomini nello stato della loro illibertà un nuovo imperativo categorico: organizzare il loro agire e pensare in modo che Auschwitz non si ripeta, non succeda niente di simile. Theodor W. Adorno, Dialettica negativa
A quanto pare, l’Europa ha appena perso definitivamente un’importante e probabilmente irripetibile occasione storica. Sarebbe stato tanto facile: si avrebbe potuto giustificare la misura adducendo che – prima o poi – una seppur cauta riduzione delle forniture dei prodotti in questione all’Iran lo avrebbe probabilmente reso docilissimo e dispostissimo addirittura a un “dialogo finale”, evitando in extremis un’altra guerra catastrofica scatenata da “quei guerrafondai degli Stati uniti” (Antonio Di Pietro) dopo che, come lo ha espresso Joschka Fischer, l’Europa ha agito per anni come “scudo protettivo” per gli “interessi strategici di sicurezza” degli iraniani. Invece, ora, l’Iran, probabilmente spazientito dalla lunga attesa per una tanto coraggiosa quanto dolorosa mossa “soft power” da parte dei paesi Ue, stando a quanto riferisce il Blog Deutsch-Iranisches Forum, pare già averli superati tutti, cominciando a boicottarsi pesantemente da solo. Infatti, nel “forum” sopra citato si legge che Continue reading Sanzioni costruttive Ue: uno a zero per l’Iran
Conferenza sulla minaccia iraniana a Vienna
“La minaccia iraniana – la Repubblica Islamica, la lotta esistenziale d’Israele e le reazioni europee” è il titolo di una conferenza che si terrà il 3 e il 4 maggio all’Università di Vienna. La conferenza, organizzata dalla piattaforma “Stop the Bomb”, impegnata contro la collaborazione economica austriaca ed europea con il regime antisemita di Teheran, il quale è dichiaratamente intenzionato e, di fatto, già da tempo impegnatissimo a cancellare Israele dalla carta geografica, potrà essere seguita sia in inglese che in tedesco (traduzione simultanea) e vedrà la partecipazione di esperti provenienti da vari paesi e di oppositori iraniani (Menashe Amir, Hiwa Bahrami, Niloofar Beyzaie, Paulo Casaca, Patrick Clawson, Stephan Grigat, Simone Dinah Hartmann, Jeffrey Herf, Kayvan Kaboli, Matthias Küntzel, Florian Markl, Yossi Melman, Benny Morris, Michael Oren, Thomas von der Osten-Sacken, Robert Schindel e Bruno Schirra). Il programma dettagliato della conferenza e tante altre informazioni sono consultabili al sito dell’iniziativa “Stop the Bomb”.
Il sito offre anche la possibilità di aderire ad una petizione contro l’attuale appeasement europeo nei confronti dell’Iran, petizione sottoscritta, tra gli altri e per fare un nome ben conosciuto in Italia, dalla scrittrice Fiamma Nirenstein appena eletta alla Camera dei Deputati italiana.
Ne damo Kosovo
Snow neve Schnee
fällt falls càde
auf on su
brènnendes burning cuòre
heart ardènte herz
two due zwei
mondi welten worlds
in war against each other si guerrèggiano bekriegen sich
+
il terzo the third one die dritte
muore dies
(Written geschrieben scritto in Utrecht, April, 13th 1999, while a band was playing Rosamunde “for the Kosovo“ – in German)
…
Kosovo je Srbija.
…