L’Italia è campione d’Europa…

… almeno per quanto riguarda gli affari con l’unico Stato del mondo – l’Iran – il cui scopo dichiarato è la cancellazione di Israele dalla carta geografica, che a tale scopo sta cercando di costruirsi la bomba atomica e che allo stesso scopo ha creato l’Hezbollah che, a detta del comandante italiano Graziano, collabora tanto bene con l’Unifil nel Libano. Il titolo di “campione europeo segreto” potrebbe spettare invece alla Germania, visto che quest’ultima sta svolgendo una parte crescente dei suoi affari con i mullah attraverso paesi terzi. Per vedere la classifica completa dell’ipocrisia antisemitica europea cliccare qui.

Su quelli da riconoscere come “democraticamente eletti”

che, quando parlano degli israeliani, degli ebrei, dei sionisti, gridano all’infanticidio insieme a certi loro alleati “progressisti” ; da “il Foglio” (edizione on-line) del 3/3/2008:

“Voi siete il nostro bersaglio, vi vogliamo morti”. Così parla Hamas (e lo dice perfino in ebraico)

I missili palestinesi cadono sui centri commerciali, sugli ospedali, sulle scuole e sugli obiettivi civili in Israele, e Hamas si rivolge direttamente agli ebrei. Lo fa in inglese e persino in ebraico: “Voi siete il nostro bersaglio, vi vogliamo morti”. Lo si legge nel sito web ufficiale di Hamas. In uno degli ultimi poster on line sui siti di Hamas, con didascalie che non lasciano spazio al dubbio, sono raffigurati bambini di Sderot rannicchiati in un rifugio durante un attacco di Qassam palestinesi: “I sionisti si nascondono bene”.

Continua »

di Giulio Meotti

Mi ricordo ancora bene di un episodio avvilente (per me) a una “Festa dell’Unità” a Bologna, all’inizio degli anni novanta. Oltre ai tanti ristoranti, agli stand delle piadine, a quelli delle aziende “comuniste”, c’era pure uno stand sui “massacri dei serbi” in Bosnia, e ovviamente (?) solo su quelli imputati a loro (e forse anche con quella foto di un “lager serbo” che più tardi si sarebbe rivelata un falso). Dopo che il giovane custode di quella mostra aveva scoperto che ero tedesco, non riusciva più a mollarmi finché non riuscì a fare quel che tanto gli premeva, e cioè a confessarmi la sua ammirazione e il suo senso di colpa per il fatto che gli italiani non erano stati tanto radicali con gli ebrei “come voi”.

Continue reading Su quelli da riconoscere come “democraticamente eletti”

A propos Silvio Berlusconis “Meinungsmonopol”

Gerade gefunden und für alle, die nicht alles glauben und Italienisch verstehen:

Insomma, figuratevi il salto dalla sedia che ho fatto ieri mattina quando mi imbatto in una delle più comiche composizioni a sopracciglio levato del mio vecchio amico Ezio Mauro, ora direttore di Repubblica, il quale si è esibito in un articolo che potrebbe intitolarsi a scelta «Senza vergogna» o «Oggi le comiche». Basti l’incipit: «Una versione italiana e vergognosa del Grande Fratello è dunque calata in questi anni sul sistema televisivo, trascinando Rai e Mediaset fuori da ogni logica di concorrenza per farne la centrale unificata di una informazione omologata, addomesticata, al servizio cieco e totale del berlusconismo al potere». Lui la chiama «Struttura delta». Noi la chiameremmo «Senti chi parla».

Der ganze Artikel ist hier zu lesen.

PS: Das alles ändert selbstverständlich nichts an der Fragwürdigkeit eines Politikers, der sich bislang zwar de facto wesentlich weniger antisemitisch und antiamerikanisch verhalten hat als das staatsfixierte Mitte-Links-Bündnis, das derzeit die italienische Regierung stellt, sich aber vor kurzem auf dem Gründungsparteitag einer neuen “postfaschistischen” italienischen Partei – möglicherweise wider Willen – mit “Duce”-Rufen begrüßen ließ und den Saal daraufhin nicht gleich wieder verließ.

Assi

Gagliano, come l’Italia, era in quel tempo (negli anni trenta, quelli del fascismo; CEO) in mano ai maestri di scuola.

Da: Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Torino (Einaudi), 1990 (1945).

In Italia si è di fatto costituito un partito trasversale pro-Hamas, il gruppo terrorista islamico palestinese bandito dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Il sito www.gazavive.com annuncia trionfante che fino al 31 ottobre 2007 sono state raccolte 2.073 firme a un «Appello per la fine di un embargo genocida, Gaza vivrà». Dove si attribuisce a Israele la responsabilità del «genocidio» dei palestinesi, paragonandolo al regime di Hitler perché avrebbe trasformato Gaza in «campi di concentramento nazisti». […]

In testa compaiono […] il filosofo Gianni Vattimo, l’astrofisica Margherita Hack, il poeta Edoardo Sanguineti, il musicista Gilad Atzmon, lo storico Franco Cardini e Giovanni Franzoni della Comunità Cristiane di Base. In un secondo tempo hanno aderito anche l’europarlamentare Giulietto Chiesa e Ornella Terracini (Ebrei contro l’occupazione). Colpisce che tra i 685 nomi resi pubblici, 152 (22%) appartengono al mondo dell’istruzione, di cui 54 sono docenti universitari (8%), 35 sono docenti (5%) e 63 sono studenti (9%).

Magdi Allam sul Corriere della Sera del 4 novembre 2007, citato da Informazione Corretta.

16 Oct 2007

Since the Hamas took over the Gaza Strip in mid-June 2007, 288 missiles and 454 mortar bombs have been fired at Israeli cities. Major recent attacks

Da: Israel Ministry of Foreign Affairs (sito web).

PS:

Regola d’amigdala di Kreuzberg: Chi dice fascista per primo, vince.

Wiglaf Droste, cit. da Bahamas.

Un’altra ragione per passare questo week-end a Vienna (Update)

Per chi volesse esporre il “button” con link al sito www.stopthebomb.net sul proprio sito (vedi post precedente), anche se è già un po’ tardi, può utilizzare il seguente script:

<a href=”http://www.stopthebomb.net/it/rally.php” title=”Manifestazione contro la collaborazione europea con il regime di Teheran” target=”_blank”><img src=”http://www.geocities.com/r_raschen/pics/banner_it.gif” title=”www.stopthebomb.net” alt=”www.stopthebomb.net” height=”180″ vspace=”3″ width=”180″ /></a>

Il button apparirà poi così:

www.stopthebomb.net

“Avanti popolo!”

Qualcosa che chi lo voleva sapere, poteva saperlo anche molto prima e anche senza “Human Rights Watch”, e che non importa se viene da “destra” o da “sinistra” ma che merita comunque di essere ricordato. Dal blog di Fausto Carioti:

Gli amici di D’Alema e Diliberto

Ecco chi sono quelli cui Oliviero Diliberto corre a stringere la mano, quelli che vanno a braccetto con il ministro degli Esteri italiano. I loro obiettivi “politici” sono descritti in un rapporto di 128 pagine dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch, appena pubblicato, che ha già scatenato nuove polemiche in Medio Oriente.

Durante il conflitto armato con Israele, a partire dal 14 agosto 2006, Hezbollah ha più volte dichiarato che i suoi missili erano puntati essenzialmente verso bersagli militari in Israele, o che i suoi attacchi ai civili erano giustificabili come risposta al fuoco indiscriminato di Israele nel sud del Libano e come strumento per attirare Israele in un conflitto di terra. In verità, la prima pretesa è confutata dal grande numero di razzi che ha colpito oggetti civili ben distanti da ogni bersaglio militare, mentre gli ultimi argomenti sono inammissibili dinanzi alle leggi umanitarie internazionali.

… e mentre, aggiungiamo noi just by the way, in verità né esistono le “leggi umanitarie internazionali” (poiché: chi sarebbe il sovrano che le avrebbe definite?) ma solo certe convenzioni fra Stati (e probabilmente va anche bene che esse esistano), né vi fu da parte d’Israele alcun “fuoco indiscriminato” in quella guerra. A parte che in genere il “fuoco indiscriminato” non è mai stata una “cosa da Israele”. È sempre stato, invece, una specialità dei nemici d’Israele che estendono tale fuoco, senza farsi grossi problemi, anche alle proprie popolazioni; gli islamisti preferiscono piazzare i loro missili in aree densamente popolate, anzi, a volte perfino dentro le “case private” situate nei territori da loro controllati, per poi, in caso di contrattacchi, poter presentare orgogliosamente le loro vittime civili a un pubblico mondiale sempre più delirante e sempre più disposto a dare la colpa di tutto e di tutti ad Israele, agli ebrei, agli americani.

Stop The Bomb

I confini dell’Iran con Israele

Noch einmal etwas von Fiamma Nirenstein, oder besser: ein Hinweis darauf, per chi sa leggere l’italiano, ein Auszug aus “Il Giornale” vom 17.6.2007, zitiert nach Informazione Corretta.

I palestinesi sono di nuovo riusciti ad autodistruggersi, a rendere impossibile la soddisfazione delle loro richieste: così è stato per 60 anni di rifiuto ad ogni soluzione di compromesso, così è di nuovo oggi con l’avvento al potere dell’integralismo islamico a Gaza, con la debolezza del nuovo governo di Fatah. Il terrore di Arafat era di morire nell’irrilevanza, ieri la sua casa è stata saccheggiata a Gaza da giovani mascherati che non sanno quasi nulla del rais ma tutto sul compito storico di distruggere Israele per restituire la terra all’Ummah dei credenti, e di battere i non credenti e gli apostati in tutto il mondo, con l’aiuto di Dio e dell’Iran, che adesso può contare su due confini con Israele, in Libano e a Gaza.

[…]

Qual è il disegno di Hamas? Il suo piano va oltre Israele. Hamas si sente oggi cruciale nello scontro fra quello che reputa il vero Islam e il mondo occidentale peccatore. Khaled Mashaal intende inaugurare la seconda era della storia palestinese dopo quella di Arafat, un’era in cui l’Islam conquisterà il mondo, forte di un’alleanza momentane a formata da sunniti e sciiti contro l’Occidente. Mashaal, il vero capo di Hamas, da Damasco è in costante contatto con la Siria, gli iraniani, gli hezbollah. Anche Al Qaida giuoca nell’West Bank un grande ruolo, come ripetono gli egiziani. E al vertice che l’Arabia Saudita promosse alla Mecca a febbraio fra Fatah e Hamas, di fatto Hamas uscì avendo imposto al cosiddetto fronte moderato la sua politica: ottenne denaro e accordi senza rinunciare né ai suoi piani né alla pioggia di kassam su Israele. Mashaal vuole distruggere ogni residuo di atteggiamento occidentale e democratico fra i palestinesi, fare del suo popolo, forte di una grande alleanza, un mini Iran sunnita devoto alla distruzione di Israele e al predominio messianico sul mondo ebraico e cristiano, che disprezza.

[…]