Niente affari con i mullah iraniani!

Sembrerebbe una cosa ragionevole, no? Per decidersi basterebbe già, per esempio, dare un’occhiata al sito dell’Associazione Donne Democratiche Iraniane in Italia che abbiamo appena trovato seguendo un link dal sito “Lisistrata“. Invece, a dir poco, tutti, o quasi, i paesi dell’Europa parlano con una voce sola, quella di Beppe Grillo: “Accetto che Israele sia più a rischio di altri, l’Olocausto e tutto il resto.”

Niente affari con i mullah iraniani - manifestazione a Vienna 30 settembre 2007

Cliccare sul button a fianco per sapere di più sulle ragioni di una manifestazione contro la collaborazione austriaca, ma non solo, con il regime liberticida, omicida, antisemita di Teheran, per adesioni e/o, magari, per tradurre qualche testo del sito dal tedesco, dall’inglese, dal francese, dal farsi o dall’ebraico verso l’italiano.

 

Rally: “No Deals with the Iranian mullahs!”

No Deals with the Iranian mullahs!

Down with Iran’s atomic program and its Austrian and European supporters! It’s about Israel – and the remainder of political reason!

Sunday, September 30th 2007
18:00, Vienna, Stephansplatz

Organized by Café Critique and the Jewish community of Vienna (IKG)

Ahmadinejad calls for the annihilation of Israel on a regular basis. Iran’s former president Rafsanjani, considered in the West a ‘moderate,’ gushes over a single atomic bomb being sufficient enough to obliterate Israel. The nuclear weapons the Iranian mullahs intend to build threaten the whole world. There is no dialog to conduct with representatives of the Iranian dictatorship, which persecutes religious minorities such as the Baha’i and executes homosexuals. They are prepared to sacrifice the inhabitants of their very own country for their apocalyptic goals, on behalf of which they unleash yet the worst repressions against each and every effort among the population towards emancipation. That is to say: once they possess atomic weapons, politics of deterrence will prove ineffective. Whoever seeks to conduct a dialog and business with them, pursues the same appeasement which once facilitated a war in Europe that turned into the largest war of extermination in history.

Continue reading Rally: “No Deals with the Iranian mullahs!”

“Avanti popolo!”

Qualcosa che chi lo voleva sapere, poteva saperlo anche molto prima e anche senza “Human Rights Watch”, e che non importa se viene da “destra” o da “sinistra” ma che merita comunque di essere ricordato. Dal blog di Fausto Carioti:

Gli amici di D’Alema e Diliberto

Ecco chi sono quelli cui Oliviero Diliberto corre a stringere la mano, quelli che vanno a braccetto con il ministro degli Esteri italiano. I loro obiettivi “politici” sono descritti in un rapporto di 128 pagine dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch, appena pubblicato, che ha già scatenato nuove polemiche in Medio Oriente.

Durante il conflitto armato con Israele, a partire dal 14 agosto 2006, Hezbollah ha più volte dichiarato che i suoi missili erano puntati essenzialmente verso bersagli militari in Israele, o che i suoi attacchi ai civili erano giustificabili come risposta al fuoco indiscriminato di Israele nel sud del Libano e come strumento per attirare Israele in un conflitto di terra. In verità, la prima pretesa è confutata dal grande numero di razzi che ha colpito oggetti civili ben distanti da ogni bersaglio militare, mentre gli ultimi argomenti sono inammissibili dinanzi alle leggi umanitarie internazionali.

… e mentre, aggiungiamo noi just by the way, in verità né esistono le “leggi umanitarie internazionali” (poiché: chi sarebbe il sovrano che le avrebbe definite?) ma solo certe convenzioni fra Stati (e probabilmente va anche bene che esse esistano), né vi fu da parte d’Israele alcun “fuoco indiscriminato” in quella guerra. A parte che in genere il “fuoco indiscriminato” non è mai stata una “cosa da Israele”. È sempre stato, invece, una specialità dei nemici d’Israele che estendono tale fuoco, senza farsi grossi problemi, anche alle proprie popolazioni; gli islamisti preferiscono piazzare i loro missili in aree densamente popolate, anzi, a volte perfino dentro le “case private” situate nei territori da loro controllati, per poi, in caso di contrattacchi, poter presentare orgogliosamente le loro vittime civili a un pubblico mondiale sempre più delirante e sempre più disposto a dare la colpa di tutto e di tutti ad Israele, agli ebrei, agli americani.

Stop The Bomb

How peaceful! Four recent quotations regarding “public peace and order”

Public peace and order in Belgium:

Yesterday the Brussels Journal posted translated excerpts from an op-ed piece by Freddy Thielemans, the mayor of Brussels.Freddy Thielemans

I decided to forbid the September 11 demonstration “against the islamicisation of Europe.” […] Since 2001 I have allowed over 3,500 demonstrations. This is only the sixth one which I forbid. […] The right to demonstrate exists only inasmuch as it does not cause a disturbance of the public peace and order. […] First and foremost the organizers have chosen the symbolic date of 9/11. The intention is obviously to [conflate] the terrorist activities of Muslim extremists on the one hand and Islam as a religion and all Muslims on the other hand.

(Gates of Vienna, 21/8/2007)

Continue reading How peaceful! Four recent quotations regarding “public peace and order”

Was will die Hamas?

Da anscheinend nicht nur zahlreiche europäische Politiker gut damit leben können, wenn Israelis und Juden mindestens immer gefährlicher leben müssen, sondern z.B. auch der ehemalige US-Außenminister Colin Powell, dem es ähnlich wie Fausto Bertinotti genügt, dass sich Massenmordbuben auf einen starken Rückhalt in ihrer eigenen ‘Gesellschaft’ berufen können, um als Gesprächspartner anerkannt zu werden, ein paar aus dem Italienischen übertragene Sätze eines hier bereits nach Informazione Corretta zitierten Artikels von Fiamma Nirenstein:

Was hat die Hamas vor? Ihr Plan geht über Israel hinaus. Die Hamas nimmt sich heute im Rahmen der Konfrontation zwischen dem, was sie für den wahren Islam hält, und der sündigen westlichen Welt, als entscheidend wahr. Khaled Mashaal will die zweite Ära der palästinensischen Geschichte nach derjenigen Arafats einleiten, eine Ära, in welcher der Islam, gestärkt durch ein zeitweiliges Bündnis aus Sunniten und Schiiten gegen den Westen, die Welt erobern soll. Mashaal, der wahre Kopf der Hamas, befindet sich von Damaskus aus in ständigem Kontakt mit Syrien, den Iranern und der Hisbollah. […] Mashaal will jeden Rest westlicher und demokratischer Einstellungen unter den Palästinensern zerstören und, durch ein großes Bündnis gestärkt, aus seinem Volk einen sunnitischen Mini-Iran machen, der sich der Zerstörung Israels und der messianischen Vorherrschaft über die jüdische und christliche Welt hingibt, die er verachtet.

 

“The president speaks”

Die in der “Jerusalem Post” erscheinenden Einschätzungen der Situation Israels von Caroline Glick sind immer zur Lektüre zu empfehlen.

Direkt soll hier wenigstens auf eine hingewiesen werden, die am 14. Juni erschien; eine “Israel- und Amerikakritik”, die nicht gerade Antizionisten und Antisemiten aus der Seele spricht, sondern aufweist, wie weit es der antisemitische Wahn schon wieder gebracht hat.

According to media reports, [US president G.W.] Bush believes that five years after his last speech on the subject on June 24, 2002, the time has come for an updated assessment of the situation. A lot has happened in the last five years both in Israel and in Palestinian society. A good way to understand our present circumstances is to recall that last speech, where Bush laid out his “vision” to bring peace to the Middle East by establishing an independent, democratic Palestinian state next to Israel on the west bank of the Jordan River on land that the League of Nations mandated in 1922 was to be reserved for the Jewish homeland.

Um den ganzen Artikel zu lesen, einfach auf das obige Zitat klicken. Falls es ein anderer sein soll, auf einen anderen der hierunter zitierten Links zu den

LATEST STORIES BY CAROLINE GLICK

 

in der “Jerusalem Post”.

PS: Selbstverständlich sollten und dürften sich auch überzeugte “USA-Kritiker” nicht gerade durch die Analysen Glicks bestätigt fühlen. Denn diese haben nichts mit dem hämischen Auftrumpfen gemein, wie es sich z.B. in der exemplarisch projektiven Suggestivfrage “Totgesiegt?” vor den brennenden Twin Towers auf der ersten “konkret”-Titelseite nach 9/11 äußerte.

European Soft-Power

From an article by Magdi Allam, quoted by Informazione Corretta:

Anche senza disporre di rivelazioni sul colloquio del 5 giugno tra Bashar el Assad e D’Alema, per capirne di più basta stare ai dati di fatto. A Damasco è stato il titolare della Farnesina a lasciar intendere in pubblico che si deve anche a Hezbollah e ad Hamas se le forze italiane in Libano, oltre duemila militari, non sono state bersagli di gravi attentati.
Alla domanda di una giornalista araba sui rischi per il nostro contingente, D’Alema aveva risposto che attacchi di terroristi legati ad al Qaeda erano stati prevenuti grazie alla «collaborazione della stragrande maggioranza dei gruppi palestinesi» (dunque anche del primo partito, Hamas) e «dell’esercito libanese e di tutte le componenti della società libanese» (quindi anche di Hezbollah).

Here is a slide show that has absolutely nothing to do with Mr Massimo D’Alema (well, yes… maybe a little with Hamas):

missile terror on sderot

PS: Sderot is a town in Israel. Israel is a place where, according to previously “marxist analysts” like D’Alema, mainly people with “false consciousness” live.

I confini dell’Iran con Israele

Noch einmal etwas von Fiamma Nirenstein, oder besser: ein Hinweis darauf, per chi sa leggere l’italiano, ein Auszug aus “Il Giornale” vom 17.6.2007, zitiert nach Informazione Corretta.

I palestinesi sono di nuovo riusciti ad autodistruggersi, a rendere impossibile la soddisfazione delle loro richieste: così è stato per 60 anni di rifiuto ad ogni soluzione di compromesso, così è di nuovo oggi con l’avvento al potere dell’integralismo islamico a Gaza, con la debolezza del nuovo governo di Fatah. Il terrore di Arafat era di morire nell’irrilevanza, ieri la sua casa è stata saccheggiata a Gaza da giovani mascherati che non sanno quasi nulla del rais ma tutto sul compito storico di distruggere Israele per restituire la terra all’Ummah dei credenti, e di battere i non credenti e gli apostati in tutto il mondo, con l’aiuto di Dio e dell’Iran, che adesso può contare su due confini con Israele, in Libano e a Gaza.

[…]

Qual è il disegno di Hamas? Il suo piano va oltre Israele. Hamas si sente oggi cruciale nello scontro fra quello che reputa il vero Islam e il mondo occidentale peccatore. Khaled Mashaal intende inaugurare la seconda era della storia palestinese dopo quella di Arafat, un’era in cui l’Islam conquisterà il mondo, forte di un’alleanza momentane a formata da sunniti e sciiti contro l’Occidente. Mashaal, il vero capo di Hamas, da Damasco è in costante contatto con la Siria, gli iraniani, gli hezbollah. Anche Al Qaida giuoca nell’West Bank un grande ruolo, come ripetono gli egiziani. E al vertice che l’Arabia Saudita promosse alla Mecca a febbraio fra Fatah e Hamas, di fatto Hamas uscì avendo imposto al cosiddetto fronte moderato la sua politica: ottenne denaro e accordi senza rinunciare né ai suoi piani né alla pioggia di kassam su Israele. Mashaal vuole distruggere ogni residuo di atteggiamento occidentale e democratico fra i palestinesi, fare del suo popolo, forte di una grande alleanza, un mini Iran sunnita devoto alla distruzione di Israele e al predominio messianico sul mondo ebraico e cristiano, che disprezza.

[…]

“Lahaz” – Fiamma Nirenstein über Israel, die USA und Europa

Auszüge aus: Fiamma Nirenstein, L’abbandono. Come l’Occidente ha tradito gli ebrei (dt. etwa: Verlassen. Wie der Westen die Juden verraten hat), Milano (Rizzoli) 2002, 591 S., Kap. VII.

Lahaz: Dieses atemlose Wort ist die Essenz dessen, was Israel von amerikanischer Seite erfährt, während Europa das Echo abgibt, das es verstärkt. Heißer Atem im Nacken, der dir einflüstert: Wenn dein Haus voller Terroristen ist, dann mach die Tür zu, damit ich sie nicht sehe. Lass dich in aller Stille umbringen. Hast du es noch immer nicht verstanden? Dein Terrorist stört meinen. Deine Antwort auf den Terrorismus macht mir meine unmöglich. Schieb die Sache auf, warte, vertrau mir. Der Mord an deinem Minister ist nicht so wichtig. Mit der Ermordung deiner Jugendlichen in der Pizzeria werden wir uns später auseinandersetzen. Lahaz heißt Druck, Beklemmung, Stoß. Israel ist [weiter…]

Terror and Pity

Stephen Dedalus said:

Pity is the feeling which arrests the mind in the presence of whatsoever is grave and constant in human sufferings and unites it with the human sufferer. Terror is the feeling which arrests the mind in the presence of whatsoever is grave and constant in human sufferings and unites it with the secret cause.

In: James Joyce, A Portrait of the Artist as a Young Man, Wordsworth Editions, Hertfordshire, 2001, p. 158.

Bertinotti in Jerusalem

Fausto Bertinotti (Rifondazione comunista), derzeitiger Präsident der italienischen Abgeordnetenkammer, der diese gern in “eine Art Volkshaus (casa del popolo)” verwandelt sähe, pendelte vor kurzem zwischen Arafatistan und Israel, und zwar nicht nur, um einen “Verein Italien-Palästina” einzuweihen, die Universität von “Al-Quds” zu besuchen und zu fordern, dass “die Hamas Israel anerkennen (muss)”, sondern auch um klarzustellen, dass die israelische Regierung zugeben (muss), dass heute die Vertreter der vernichtungsantisemitischen Hamas ebenso wie die NSDAP-Volksvertreter im damaligen deutschen Volkshaus demokratisch gewählt wurden und die palästinensische Einheitsregierung ebenso repräsentativ ist wie die damalige nationalsozialistische unter Adolf Hitler es war – nein, stopp, Quatsch, hat er so nicht gesagt, sondern anders. In Wirklichkeit sagte Bertinotti dem Corriere della Sera zufolge:

Die Hamas muss Israel anerkennen und die israelische Regierung muss zugeben, dass die Hamas-Vertreter demokratisch gewählt wurden und dass die palästinensische Einheitsregierung repräsentativ ist.

Continue reading Bertinotti in Jerusalem

“Die Ziele der Hamas”

… lautet die Überschrift eines Artikels in “die jüdische“, der “den europäischen Politikern, die für die Anerkennung einer von Hamas geführten Palästinensischen Autonomiebehörde eintreten”, gewidmet ist:

Palestinian Media Watch Bulletin publizierte am 24. Mai 2007 ein Bulletin über die Ideologie des Hasses und des Genozids, die von Hamas vertreten wird und deren Ziele, die Islamische Weltherrschaft, die Vernichtung Israels und der Juden sowie die Förderung von Terror und Gewalt sind. Von Itamar Marcus und Barbara Crook, redigiert und übersetzt von Karl Pfeifer.

Auf http://pmw.org.il können die entsprechenden Videoausschnitte angeschaut werden.

Einführung

Im Lichte des eskalierenden Konflikts zwischen Hamas und Israel ist es wichtig die Hamas Ideologie zu überprüfen und zu verstehen wie Hamas den Konflikt sieht. Continue reading “Die Ziele der Hamas”

PS: Vielleicht ist es für diesen Tipp bereits zu spät…

… doch wir wollen hier auch nicht ungerecht sein: Vielleicht interessieren Sie sich doch eher für eine “gewiss nicht organisierte Kuschelecke” (Clemens Heni)? Könnte ja sein…

Eventuell (wir garantieren für nichts!) könnten Sie dann hier, im www.kritiknetz.de von Dr. Heinz Gess, fündig werden.

Der hier gerade verlinkte Text (Stand: 22.05.2007, ca. 0.00 Uhr) von Dr. Clemens Heni mit dem Titel “Eine gewiss nicht organisierte Kuschelecke im Max & Moritz” beginnt jedenfalls (genau!) wie folgt:

Am 28. Januar [2007, Anm. v. Baby] findet in Berlin eine Großdemonstration gegen das iranische Regime, das den Iran in eine “islamische Republik” verwandelt hat, in der der eliminanatorische Antisemitismus und der Hass auf alles, was was anders ist als der orthodoxe (schiitische) Islam es will, Staatsdoktrin ist. Ahmadiinedjad ist zur Vernichtungstat bereit Seit langem “prophezeit” er die Auslöschung Israels, des “Krebsgeschwürs” im Haus des angeblich friedliebenden Islam. Seine Prophezeiung hat diesselbe Qualität wie Hitlers Prophezeiung 1939, dass ein zweiter Weltkrieg den “Untergang der jüdischen Rasse in Europa” bringen werde. Hitler kündigte damit an, dass er im kommenden, von ihm gewollten Krieg sein ideologisch schon lange vorbereitetes Vernichtungswerk vollstrecken werde, und schritt unmittelbar danach zur Tat. Mit dem zweiten Weltkrieg setzte er zugleich das Ausrottungsprogramm gegen die Juden ins Werk.

Das iranische Regime verfolgt ein ähnliches “Erlösungsprogramm”. Nur wird dieses nicht biologisch-rassistisch, sondern religiös-ursprungsphilosophisch begründet. Damirt der zwöfte Imam, der schiitische Heiland der Welt, wiederkehren und der Welt sein Heil bringen kann, muss diese von allem Bösen, sprich: Israel und den Zionisten in aller Welt, gereinigt werden. Amadinedjad fühlr sich als der heilige politische Saubermann, der berufen ist, das Reinigungswerk zu vollstrecken und damit dem Erlöser und Heiland den Weg zu bereiten. Die nukleare Bombe phantasiert er als das heilige Werkzeug, mit dem er die Welt vom Bösen “erlösen” kann.

Es ist Zeit, dagegen einzuschreiten. Es ist aller höchste Zeit.

Gerade nun aber verweigert sich die Bahamas-Redaktion mir […]

Viel Glück bei Ihrer Suche jedenfalls! 😉

Organisierte Kuschelecke

… Sorry, echt!

Diese Seite ist noch im Bau! Bitte haben Sie noch ein wenig Geduld!
Bookmarken Sie diese Seite vielleicht einfach und schauen Sie dann bitte später noch mal rein ;-)!

Fall Heni: Selbstmord? Haha, sehr witzig! Wer glaubt denn sowas!

Bremen/San Francisco (Eigener Bericht/Baby)

Da haben wir den Salat! Kaum ist unsere Meldung über sein – angebliches! Ableben über unseren kleinen Newsticker in die Blogosphäre eingetreten, da kocht die Netzgerüchteküche schon auf Hochtouren! Soeben empfingen wir einen nur noch als makaber zu bezeichnenden Comment, in dem von einem vorgeblichen „Insider aus der Studiszene“ behauptet wurde, es käme „im Fall Heni keine natürliche Todesursache in Betracht“, andererseits seien aber bei der Obkuktion (sic! – Red.) der Leiche seltsamerweise auch keinerlei Spuren innerer oder äußerer Verletzungen“ festgestellt worden. Der anonyme Comment-Schlaumeier wollte uns sogar auf die Nase binden, uns „noch wesentlich mehr verraten“ zu können: Im Laufe des gestrigen Tages seien „jede Menge weitgehend geheimgehaltener interdisziplinärer Untersuchungen im Hinblick darauf in die Wege geleitet worden, ob der ausgebildete Philosoph sich nicht etwa (sei es auch unbeabsichtigterweise) selber mit einem bei irgendeinem anderen einschlägigen Wissenschaftler entlehnten Hieb- oder Stichwort erschlagen bzw. erdolcht haben könnte“. Während “die Fahnen allerorten, massiv vor allem vor den betroffenen deutschen Fachhochschulen und Unis, längst auf Halbmast wehen”, werde „derzeit fieberhaft in wirklich alle Richtungen ermittelt, besonders in die auf den ersten Blick abwegigsten, vor allem deshalb, weil noch nicht einmal 0,005-promillig seduziert“ (sic!) worden sei, ob „der mutmaßlich Verstorbene nicht in Wirklichkeit noch im selben Maße lebt, wie die Zeitschrift ‚kritiknetz.de’ – um noch mal Dr. Heni selber zu zitieren – ‚nicht wirklich antizionistisch’“ sei. Dafür sprächen nicht nur die Beteuerung eines nicht genannt werden wollenden Bremer Leichenbeschauers, dass ‘der Junge ja noch immer puterrot im Gesicht’ sei, sondern auch die Expertise eines herangezogenen international renommierten griechischen Anästhesisten“.

Um das makabre Fass zum Überlaufen zu bringen, berichtet unser obskurer Commentverfasser, „hinzugezogene Scotland-Yard-Ermittler“ (sic! Scotland Yard! lächerlich!) seien „zudem in der Teepause zufällig auf einen Link (http://www1.uni-bremen.de/~bremhist/juden.html) in Dr. Henis Google-Historie (Stichwort ‘organisiertes Judentum’) gestoßen, welcher möglicherweise dahingehend ziemlich fatal für ihn gewesen sein könnte, als er den ausgebildeten Philofosen (sic! – Red.) in letzter Instanz dazu veranlasst haben könnte, seine Positionierung im Rahmen der von ihm zumindest maßgeblich mit angestochenen (sic! – Red.) Auseinandersetzung um die Verwendung des erwähnten Ausdrucks nun doch, wenn auch ‚in an admittedly quite exaggeratedly unscientific manner’ (so der zynische Scotland-Yard-O-Ton), noch mal zu überdenken“.

NB: Wir stellen die obigen Zitate nur deswegen ins Netz, weil wir uns den “8VWs” des Webloggings (Wer hat was, wem, wo, via wen, warum und zu wessen “Wohl” gesteckt) verpflichtet fühlen und bestrebt sind, wenigstens diesen “Fall Heni” schonungslos aufzuklären. Aus genau demselben Grunde bleiben wir auch weiterhin dicht am Ball und werden, sobald es wieder Neuigkeiten gibt, sogleich wieder unseren Newsticker zum Einsatz bringen.

Stop The Bomb

PS: Am besten wäre es selbstverständlich, wenn Herr Dr. Clemens Heni oder einer seiner Freunde, Kollegen oder Angehörigen sich kurz persönlich bei uns melden würde, damit der Spuk – um den es sich nun offenbar ja doch handelt – hier bald mal ein Ende hat. (Nachgewiesene Verbindungskosten dafür könnten wir bis zu einem Maximalbetrag von Euro 3 eventuell auch gern erstatten.)

PS (1. März 2008): Absolut wichtiges Update zum Fall Heni! Hier klicken!

Sapperlot! Dr. phil. Clemens Heni scheinbar tot!

Ursache noch ungeklärt, zweierlei steht aber jetzt schon fest

Tübingen/Jerusalem/Berlin/Bremen/San Francisco (dpa/AFP/Reuters/Baby). Die Scientific Community, das Internet, ja, man darf wohl mit Fug und Recht behaupten: die gesamte kritische Welt trauert um einen ihrer begabtesten und talentiertesten ausgebildeten antisemitismuskritischen Historiker, ihren bissigsten Essayisten, investigativsten Publizisten und Scandal Revealer, um einen mitreißenden Polemiker, revolutionären Erneuerer der Antideutschen Grammatik, einen “Aushängeschildzerdepperer” von Rang und – beileibe nicht zuletzt – begnadeten Zeitschriftensezenten (sic) und breschenschlagenden Nachrufer. Um es noch mal, damit es allen klar ist, mit einem wohl kaum überspitzen Satz zu sagen:

Clemens “Phil” Heni, der Michael Moore der Kritischen Theorie ist anscheinend definitiv offline!

Dr. Heni ging Agenturmeldungen zufolge gestern, am 15. Mai, exakt um Mitternacht, “vom Netz”. Die Ursache sei bislang noch ungeklärt, heißt es…

Ob dies nun wirklich alles wahr ist und, wenn ja, wie auch immer es dazu gekommen sein mag, zweierlei steht jetzt schon felsenfest: Wir hier bei “Fresh Lemons!” sind zwar sprachlos und erschüttert, werden uns aber dennoch die ganze Nacht und, falls nötig, auch noch den morgigen Tag um die Ohren schlagen, um unsere Leser in realtime auf dem Laufenden zu halten – nicht zuletzt deshalb, weil wir schon jetzt das hämische Getuschel in den Reihen der “wesentlichen Kerntruppen der Antideutschen” (Hector Calvelli in Anspielung auf die “Bahamas“) vernehmen können, nun sei er, der Heni, haha, anscheinend selber „an seinem eigenen Wortmüll erstickt“ (Heni über Wolfgang Pohrt). (Traurig, aber wahr. Aber so ist sie leider nun mal die „(anti-)deutsche Linke“.)

PS (16.5.2007): Achtung! – Wesentliches Kern-Update zum Fall Heni verfügbar! Zum Herunterladen (Lesen) hier klicken!

Stop The Bomb